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Come Curare le Malattie delle Vene

DEFINIZIONE

Questa sezione del nostro sito è nata come un atto di solidarietà nei confronti dei pazienti portatori di unamalattia venosa. E soprattutto ad essi è dedicata.
Lo scopo preciso è quello di renderli coscienti di essere afflitti da una patologia cronica, evolutiva e renderli partecipi di una cura che delle volte è lunga, spesso difficile, sempre costante e mai finita.
Di qui la necessità di un'informazione esatta, scientificamente corretta ma soprattutto chiaramente comprensibile.
Tale cioè da dileguare ogni dubbio o peggio ogni mistero che da anni, e forse ancora oggi, avvolge le malattie delle vene.

Grazie a continui studi e ricerche, la comprensione di esse è nettamente progredita. Le conoscenze perfezionate, le tecniche affinate.
Per cui ogni patologia venosa può essere curata, migliorata, anche se non sempre del tutto guarita.
Dalle forme più invalidanti e gravi, come l'ulcera trofica, a quelle puramente inestetiche, come i capillari, c'è sempre una metodica con solide basi tecniche e scientifiche. E su di esse si può fare tranquillamente affidamento.

I disordini venosi agli arti inferiori sono molto comuni ed hanno conseguenze non solo per chi ne è affetto ma anche, in generale, per la società: disagio per il paziente, costi per il trattamento, inabilità lavorativa, coinvolgimento della famiglia, a volte molto pesante.

La prevalenza delle malattie venose può solo aumentare negli anni a venire dal momento che queste sono direttamente correlate all'aumento di età della popolazione e all'incremento della vita lavorativa, sempre più sedentaria.

I dati più recenti della patologia venosa e l'incidenza di complicanze nella popolazione generale, stimano in ben 20 milioni gli italiani interessati. Ecco perchè il problema venoso ha sempre suscitato interesse: si può dire infatti che 6 persone su 10 ne sono sofferenti.

Il sesso femminile è il più penalizzato essendo presente in 8 donne su 10 pazienti. Gli altri 2 sono maschi. E questo per motivi ormai ben noti: gravidanza, o peggio gravidanze multiple, mestruazioni ricorrenti con modificazioni ormonali a volte drastici, lavori svolti in piedi come cameriere,operaie o sedentari come impiegate,addette ai computers etc.

I dati più recenti sulla prevalenza delle malattie venose e l'incidenza di complicanze  nella popolazione generale occidentale, presentati da una qualificata rivista USA, mostrano cifre imponenti: stimano in 20 milioni gli italiani interessati  e in USA ogni anno, le tromboflebiti risultano 2 milioni, con ben 200 mila decessi per Embolia Polmonare(EP) e 800 mila casi nuovi di Sindrome Post-Trombotica (SPT) ossia conseguenze gravi di insufficienza venosa degli arti,dopo la guarigione della Flebite.

Sempre seguendo le statistiche di studi nuovi, si rileva che vi sono fattori determinanti nell'esordio e progressione della patologia venosa. In particolare l'aumento del peso corporeo sembra essere un fattore che favorisce l'esordio della malattia, mentre una nuova gravidanza in una donna con modesta sintomatologia, pare accelerare decisamente la progressione della patologia fino alle varici. Inoltre la presenza di sintomi come prurito e crampi rappresentano campanelli d'allarme di una progressione agli stati severi della malattia. La comparsa di capillari, vene e gonfiore delle caviglie sono sintomi chiari di instaurazione della malattia venosa.

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